Abbiamo appreso dalla stampa che il difensore di parte civile del condominio Tritone, avvocato Gennaro Lettieri, ha depositato il ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte di Appello di Perugia su palazzo Gavioli il cui grezzo sequestrato nel 2010 sfregia, da tempo, il Kursaal.
Ricordiamo che il Comune di Giulianova e la Giulianova Patrimonio si costituirono parte civile, anche su nostra sollecitazione, nel processo per tutelare il Kursaal, il palazzo storico pubblico più importante del Lido, bene culturale ubicato in un contesto, quello del lungomare monumentale, a sua volta dichiarato con un D.M. del 1964 “Bene di notevole interesse pubblico”.
Da informazioni assunte pare che invece il Comune e la Giulianova Patrimonio non abbiano presentato il ricorso. Ormai i termini sono scaduti.
Quello del Comune e della sua partecipata, quindi, è un comportamento incomprensibile, autolesionista e indifferente al maltrattamento del Kursaal e del cono visivo della sua terrazza da parte dell’impattante edificio sul lato nord.
In replica all'assessore Di Candido che afferma che sugli alberi asfaltati “è stata montata una polemica ad arte e sul nulla” ricordiamo che:
1. Le criticità che abbiamo denunciato sono vere tant’è che l’Ufficio tecnico, venuto a conoscenza del problema ha “messo in preventivo l’eliminazione dell’asfalto attorno alla base dei tronchi”. Prendiamo atto del fatto che a Giulianova gli asfalti si fanno e si disfanno con conseguente sperpero di denaro pubblico.
2. È vero che anche in passato quel viale è stato trascurato ma va precisato che fino a metà degli anni ‘90 degli asfalti in via Gramsci si occupava la Provincia (in quanto allora classificata come strada provinciale) dopo di che le Giunte di centro-destra (in cui Di Candido è stato più volte assessore) e di centro-sinistra che si sono succedute (e alle quali noi abbiamo fatto sempre opposizione) si dividono equamente le responsabilità.
3. Ribadiamo: perché sul tratto finale di via Gramsci non è stato progettato un marciapiede per completare quelli realizzati dalle Giunte di sinistra prima degli anni ’90? Eppure metterebbero in sicurezza i tanti pedoni che frequentano il cimitero e la scuola di Bivio Bellocchio.
4. Quanto al fatto che l’attuale amministrazione tiene al verde osserviamo che l’incuria è sotto gli occhi di tutti e per farla breve ricordiamo la colata di asfalto al posto dei pini in via Trieste.
In via Gramsci stanno rifacendo il manto del lato est della carreggiata, stendendo bitume anche dove dovrebbe esserci il marciapiede. Le colate di asfalto arrivano a soffocare gli alberi fino al tronco.
Perché il Comune non rispetta il vigente Regolamento del Verde nel quale è previsto che gli alberi abbiano terreno sufficiente intorno?
È ormai sotto gli occhi di tutti che il verde urbano a Giulianova, nonostante l'impegno della squadra del verde, è trascurato e maltrattato perché al settore sono destinate risorse insufficienti. Però arrivare ad asfaltare gli alberi ci sembra un po' troppo!
Concludiamo suggerendo che nel tratto finale via Gramsci andrebbero realizzati dei veri marciapiedi anche perché si tratta di una strada frequentata da tanti pedoni per la presenza del cimitero.
Il piano urbanistico presentato in Consiglio Comunale dall’𝗔𝗠𝗠𝗜𝗡𝗜𝗦𝗧𝗥𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗖𝗢𝗦𝗧𝗔𝗡𝗧𝗜𝗡𝗜 𝗡𝗢𝗡 𝗧𝗨𝗧𝗘𝗟𝗔 𝗚𝗟𝗜 𝗜𝗡𝗧𝗘𝗥𝗘𝗦𝗦𝗜 𝗚𝗘𝗡𝗘𝗥𝗔𝗟𝗜 𝗘 𝗜 𝗕𝗘𝗡𝗜 𝗖𝗢𝗠𝗨𝗡𝗜 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗮𝗻𝗻𝗮 un’ampia area, nel centro del Lido, ad essere un quartiere un po’ dormitorio, un po’ centro commerciale.
Da questi limiti sono nate le 𝗱𝘂𝗲 𝗣𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗜𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗣𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 per chiedere anche una piazza pedonale con teatro e ampio giardino in via Trieste e un parco sul lungomare Spalato.
È bastato un forte temporale per allagare Giulianova. Come al solito. Per fortuna è durato poco.
Una città deve essere ben infrastrutturata (rete delle acque bianche e canali a mare ben funzionanti), ben manutenuta (pulizia costante dei tombini) e ben organizzata (squadre deputate alla riapertura tempestiva dei canali a mare).
Inoltre le 𝘀𝗰𝗲𝗹𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗲𝗿𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗹𝗮 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗺𝗯𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 dovrebbero 𝗲𝘃𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘃𝗮, 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗹’𝘂𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗳𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗿𝗶𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶, 𝗽𝗿𝗼𝗺𝘂𝗼𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗺𝗼𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗲 𝗮𝗰𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝘃𝗲𝗿𝗱𝗲 𝘂𝗿𝗯𝗮𝗻𝗼, proprio per prevenire e contrastare il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici.
La città ha bisogno da tempo di una seria sistemazione di gran parte dei suoi 17 𝗰𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶 𝗮 𝗺𝗮𝗿𝗲, nei quali, addirittura, 𝗶𝗻 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗶 𝗰𝗮𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗳𝗹𝘂𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗰𝗾𝘂𝗲 𝗻𝗲𝗿𝗲!
È un’opera pubblica doppiamente fondamentale: per chi ci vive e per il turismo.
Andrebbe messa nel Piano delle 𝗢𝗽𝗲𝗿𝗲 𝗣𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗵𝗲 in maniera 𝗽𝗿𝗶𝗼𝗿𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮 e programmata per stralci perché molto costosa, 𝗺𝗮 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘁𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗻𝗱𝗮𝘃𝗮 𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗹’𝗼𝗰𝗰𝗮𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗡𝗥𝗥, 𝗱𝗶 𝗰𝘂𝗶 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗲 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲, 𝘀𝗼𝗹𝗹𝗲𝗰𝗶𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗿𝗶𝘂𝗻𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗳𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗶, 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗮 𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗱𝗲𝗲.
Non a caso nel programma per governare Giulianova noi del Cittadino Governante, nel capitolo delle opere pubbliche, abbiamo scritto: “𝘗𝘳𝘪𝘰𝘳𝘪𝘵𝘢𝘳𝘪𝘢 𝘦̀ 𝘭’𝘰𝘱𝘦𝘳𝘢 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘪𝘯 𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰: 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘳𝘪𝘴𝘤𝘩𝘪𝘰 𝘪𝘥𝘳𝘰𝘨𝘦𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘰, 𝘮𝘢𝘯𝘶𝘵𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘳𝘨𝘪𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘧𝘪𝘶𝘮𝘪, 𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘮𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘤𝘢𝘯𝘢𝘭𝘪 𝘢 𝘮𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘰𝘨𝘭𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘦𝘵𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘳𝘪𝘴𝘦𝘳𝘷𝘢𝘵𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘢𝘤𝘲𝘶𝘦 𝘱𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘦, 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘪𝘻𝘻𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘰𝘱𝘦𝘳𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘢𝘨𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘰𝘱𝘢𝘴𝘴𝘪”.
𝗧𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗻𝘂𝘁𝗶𝗹𝗲, qui il problema che hanno è: che fine fanno 𝗩𝗮𝘀𝗮𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗲 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼𝗻𝗶?
Più che il destino della città gli interessa come posizionarsi meglio nei luoghi del potere.